Anno di edizione: 2010
Numero di pagine: 26
ISBN: 978-88-6580-002-7
Autori: Alison Ritchie, Alison Edgson - Testo italiano di Elena Balsamo
Ecco un nuovo bel libro da leggere insieme a un bambino, specialmente se è il nostro.
La casa editrice Il Leone Verde pubblica "Io e la mia mamma" all'interno della Collana "Il Giardino dei Cedri", confermando la scelta editoriale schierata a favore della relazione genitori-bambini.
"Io e la mia mamma" è un libro colorato, luminoso, tenerissimo. C'è assoluta congruenza tra il linguaggio scritto e quello delle immagini. Anche un bambino che non sa leggere potrebbe intendere correttamente il messaggio che ogni pagina intende veicolare. Le immagini sono a pagina piena, non ci sono cornici e riquadri; questa scelta grafica amplifica l'effetto sulle emozioni del lettore che è così "immerso" nella storia rappresentata. La gentilezza del tratto grafico è evidente, un libro che commuove e che fa venir voglia di abbracciare i propri figli, forse fa scendere una lacrima alle mamme più emotive e/o a quelle che hanno il cuore delicato (più o meno tutte, quindi!).
Questo libro conferma quanto già proposto con altri libri de "Il Giardino dei Cedri": il cucciolo presentato nella storia (in questo caso un orsetto) non è mai solo, perchè la sua mamma lo tiene con sè accompagnandolo nel percorso della crescita, attraverso esperienze nuove, giocose e anche piccole "sfide" (saltare sui sassi di un torrente, pattinare sul ghiaccio senza cadere...). Sono chiari i riferimenti al ruolo di "modello" che l'adulto (in questo caso mamma orsa) ricopre per il cucciolo di cui si prende cura: il piccolo cammina dentro le orme della mamma, ringhia come lei nella caverna, tenta di tenere in bilico sul naso una mela - mamma che è grande ne sa tenere tre! - nuota vicino a lei e cerca di diventare più bravo...
Una storia semplice e di immediata comprensione, condita dalla rassicurazione di avere una mamma vicino che è pronta a tenerti tra le braccia se hai paura, che ti coccola e che sa usare le enormi zampe con la delicatezza che solo una mamma può avere.
Un libro che merita di essere letto in tutti quei momenti in cui si vuol celebrare o ricordare - e ricordarsi - quanto sia unico il legame tra una mamma e il suo cucciolo.
Buona lettura... e buone coccole!
Maria Beatrice
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“Io e il mio papà”
Casa editrice: Il Leone Verde
Collana: Il Giardino dei Cedri
Anno di edizione: 2010
Numero di pagine: 26 circa
ISBN: 978-88-6580-001-0
Autori: Alison Ritchie, Alison Edgson - Testo italiano di Elena Balsamo)
Piacevolmente inevitabile dopo “Io e la mia mamma”, anche “Io e il mio papà” approda nel post “Raccontami una storia”.
L'impronta cromatica della copertina trasmette subito un bel senso di calore e di forza, il giallo e l'arancione solare ben si sposano con la presenza del forte papà orso che si porta in groppa il proprio cucciolo.
Dal momento del risveglio mattutino a quello del riposo serale, papà orso e il suo orsetto stanno insieme e condividono le piccole grandi scoperte quotidiane.
Il messaggio che passa è quello dell'importanza di non essere soli ad affrontare il mondo, in modo da scoprirlo a partire dalla sicurezza data dalla presenza di una relazione significativa come quella che può crearsi tra padre e figlio.
Papà orso sa spiegare i segreti del bosco, porta in spalla il suo orsetto e al piccolo sembra di toccare il cielo, lo fa “volare” girando in tondo insieme a lui, lo porta sulla schiena per attraversare il torrente, è così forte che sa sollevare un tronco tutto intero e orsetto lo guarda ammirato... Insomma, il repertorio più classico delle attività che ogni bambino vorrebbe fare col suo papà (mancano andare in bicicletta e costruire con i Lego, ma forse per due orsi non sarebbe semplice infilare il caschetto in testa e maneggiare i minuscoli mattoncini...). ;)
Quel che mi piace tanto di questa storia è che riesce ad aggiungere un tono di grande tenerezza e accudimento in ciò che papà orso fa ed è con il suo piccolo. Non si trasforma in un “mammo orso”, intendiamoci. Non baratta la propria identità e il proprio ruolo di padre cercando di ottenere così chissà quale risultato nella relazione col proprio cucciolo. E' e resta un grande, alto e grosso papà orso che sa anche abbracciare teneramente, portare sul petto e farci dormire la sua creatura.
Mi vengono in mente tanti papà che ho incontrato, conosciuto e ascoltato magari per un po' di tempo, in studio, nei Nidi, nelle loro case. Papà con i bimbi sdraiati a riposare sul loro petto, portati con orgoglio nella fascia o - più grandicelli - sulle spalle, poggiati sulle gambe a guardarsi negli occhi e a chiacchierare nel linguaggio dei neonati.
Mi viene in mente anche un nonno, il mio papà, mentre legge questa storia al suo primo nipotino, mio figlio. Una lacrima è inevitabile, perché quel nonno, quel nipote e uno di quei papà sono gli uomini più importanti della mia vita.
“Il mio papà è il migliore del mondo
e per quanto io lo giri tutto in tondo
non ne troverò un altro uguale:
perché lui sì, è proprio speciale”.
Lo dice anche cucciolo orso e lui non si sbaglia.
Un saluto a tutti, specialmente ai papà! :)
Maria Beatrice
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“Un mondo di bene”
Casa editrice: Edizioni C'era una volta...
Anno di edizione: 1998
Numero di pagine: 28 circa
ISBN: 88-86144-48-2
Autori: Noris Kern (testo di Jean-Baptiste Baronian)
Di nuovo una tenera storia che guarda con occhi particolari all'amore di una mamma per il suo cucciolo. Il piccolo protagonista è Polo, un cucciolo di orso bianco che vive tra i ghiacci della banchisa polare, circondato da amici (cuccioli come lui) e amato dalla soffice mamma orsa.
L'intera storia si muove intorno ad una domanda che Polo si pone: ma cosa significherà mai che la mamma gli vuole “un mondo di bene”?
Mentre va dalla mamma per chiederglielo, Polo incontra sul suo cammino il pinguino Pompon, la foca Adele e il lupacchiotto Rino e a ognuno di loro chiede: “come ti vuole bene la tua mamma?”.
Ovviamente ogni cucciolo “vede” e “sente” l'amore della propria madre in modo unico e speciale; per Pompon la mamma lo ama con le ali, sotto le quali lo tiene al caldo. Per Adele la mamma le vuol bene con le grandi pinne, che lo tengono stretto stretto in un tenero abbraccio. Mentre per Rino l'amore della mamma ha la forma dei denti, con i quali lo mordicchia affettuosamente mentre giocano.
I quattro cuccioli camminano insieme verso la casa di Polo, dove lo aspetta la dolcissima mamma, alla quale chiede: “mi vuoi forse bene con la pelliccia”?, stringendosi a lei al caldo del soffice e fitto pelo.
La mamma conferma, ma aggiunge che ama Polo con tutto il suo corpo: con gli occhi che brillano se lo vedono arrivare, il naso che ne annusa il buon profumo, la bocca che lo mordicchia, le zampe che fanno solletico e sollevano in aria, la schiena, la pancia... Insomma, non c'è un angolino del corpo di mamma orsa che non ami il piccolo Polo.
Il tenerissimo epilogo vede un improvviso ribaltamento di visione: è Polo, ora, che spiega alla mamma che lui le vuole bene anche con il sonno, perchè mentre dorme la sogna.
E mentre Polo si addormenta vicino alla mamma che gli tiene una zampa intorno, si perviene alla sintesi di tutto questo tenero racconto: “ 'Ah, ecco com'è che si fa a voler bene con il sonno' pensa la mamma di Polo. 'E' proprio bello amare ed essere amati!' ”.
E come è vero...
Una storia dolce e semplice, che ognuno può sentire propria perchè evoca le immagini che ogni mamma ricorda: minuscoli piedini, manine paffute, profumo di bimbo. Una storia per tutte le mamme (orse e non) e i loro cuccioli.
Vi è piaciuta? A me moltissimo!
Buona navigazione e prosecuzione di lettura!
Maria Beatrice
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“Marcolino che non voleva nascere”
Casa editrice: Il Castoro bambini
Anno di edizione: 2006
Numero di pagine: 32
ISBN: 9788880333753
Autori: Florence Noiville, illustrazioni di Alice Charbin (testo italiano di Pico Floridi)
Qualche settimana fa una cara amica, mamma di due figli, mi disse: "Ti devo prestare 'Marcolino che non voleva nascere', è un libro tenero e simpatico che avevamo regalato alla nostra prima bimba mentre ero incinta del suo fratellino". Detto, fatto: un pomeriggio vedo arrivare a casa due libri: il primo è quello che tempo prima avevo prestato io alla mia amica ("Sono qui con te" di Elena Balsamo, la cui recensione è in preparazione) e che lei mi restituiva; il secondo libro era proprio quello di Marcolino.
Appoggiarli vicini sul tavolo è stato spontaneo e lì sono rimasti sinché mio figlio mi ha chiesto di leggergli la storia di Marcolino e io, senza averla mai vista prima, ho iniziato a leggere insieme a lui.
La storia di Marcolino è tenerissima e piena di simpatia; Marcolino non sembra essere minimamente interessato ad uscire dalla pancia della mamma, nonostante la mamma (la Signora Pallatonda - ci siamo capiti) abbia ormai un tale pancione da far provincia e nonostante i nove mesi di gestazione siano terminati da un po'.
Tutti, intorno a Marcolino, tentano di invogliarlo ad uscire e ognuno racconta e promette qualcosa di diverso.
Il cuginetto Arcibaldo svela a Marcolino che la vita è saporita e zuccherata, si possono mangiare enormi gelati al pistacchio e cioccolato! Ma Marcolino conosce già i gusti del cibo: mamma si mangia wurstel e piselli (si vede che lei era positiva alla toxoplasmosi!) e lui li riceve dal cordone ombelicale direttamente nel piatto da cui mangia, posto su una apposita e graziosa tavola apparecchiata e decorata da una rosa in vaso...
La sorella maggiore Erica racconta a Marcolino che la vita è divertente e che si può andare in bicicletta senza mani e con i piedi alzati e sentire il vento nelle orecchie. Ma Marcolino fa il trapezista nella pancia di mamma e non gli interessa cosa potrà fare di più divertente se ne uscirà.
Papà Amilcare spiega a Marcolino che la vita è interessante e gli promette di portarlo in alta montagna, a vedere marmotte e ghiacciai, proprio in mezzo al cielo (ecco, fossi stata Marcolino, io sarei uscita seduta stante!). Ma Marcolino sta facendo Tarzan con il cordone ombelicale al posto della liana e poco gli importa di altre avventure.
Un altro cuginetto, Ippolito, cerca di invogliare Marcolino ad uscire promettendogli di prestargli la sua spada per ridurre in polpette cannibali e mega-mostruk... Mamma Pallatonda si spaventa un po' di fronte agli urli della lotta e dei relativi inseguimenti e Marcolino si gira e si copre gli occhietti. Non ci pensa nemmeno ad uscire!
Il nonno Barnaba filosofeggia e spiega a Marcolino che la vita non è poi così complicata, perché tutti cercano la felicità e non si accorgono che è lì a portata di mano, come gli occhiali quando non li trovi e sono sulla punta del naso. Per Marcolino la felicità è stare ad occhi chiusi a farsi cullare nel liquido amniotico e a succhiarsi il ditino. Mica gli serve altro, a lui, per essere felice.
Alla fine ci pensa la mamma, la nostra enorme signora Pallatonda, a dire la vera verità a Marcolino: che "la vita non è sempre come ti hanno detto: a volte può essere amara, difficile o scontrosa. Spinosa, piovosa o faticosa. Ma io, la tua mamma..." e la mamma gli sussurra delle parole misteriose e dolci, parole che sono una mamma conosce. Il libro non ci dice quali sono... ma a me è bastato alzare lo sguardo sul tavolo della mia cucina per vederle, scritte sulla copertina del libro restituitomi quel giorno: "Sono Qui Con Te".
I casi della vita... in un solo istante la domanda e la risposta: quante volte accade? Poche. Ma ogni volta mi si ferma il respiro per l'emozione.
E, nemmeno a dirlo, dopo essersi sentito dire quelle semplici e magiche parole di rassicurazione e di conferma da parte della mamma, Marcolino decide di nascere, perchè d'improvviso scopre che la mamma non lo lascerà mai, anche se lui lascerà la sua pancia.
Un libro per bambini che può far pensare i grandi.
Bellissimo!
Un caro saluto a tutti,
Maria Beatrice 
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“Ti voglio bene, anche se...”
Casa editrice: Mondadori
Anno di edizione: 2000
Numero di pagine: 28
ISBN: 88-04-47282-0
Autore: Debi Gliori
Un libro tenero e scherzoso, ma anche molto serio e reale perchè mostra e sonda emozioni come la rabbia, la paura, il dubbio.
Piccolo è arrabbiato, si sente solo perchè la mamma è impegnata e si mette a fare i dispetti. La mamma non lo sgrida ma subito lo interpella e lo rassicura sul suo amore per lui.
Un amore che esisterebbe alo stesso modo anche se Piccolo fosse un insetto, un coccodrillo, un orso... eppure non basta. Piccolo non è tranquillo. Perchè questo amore materno in-condizionato e infinito è difficile da credere, da comprendere, da accettare.
La mamma, che pure è stanca (com'è umana questa tenera mamma volpe!), alla fine trova il modo di rassicurarlo: lo porta alla finestra a guardare le stelle, che hanno una luce pressochè eterna e gli dice che "l'amore è come la luce delle stelle, resta con noi per sempre".
Molto bella anche la grafica e la scelta dei colori. Un libro che merita di essere letto. E riletto.
Maria Beatrice
