5 dicembre 2019

Come (e perchè) riordinare con i bambini - prima parte

E' in questo assolato e freddissimo pomeriggio di Dicembre che, finalmente, torno ad aprire Blogger e a scrivere un nuovo post sul Blog di Educazione Consapevole®.

Negli ultimi due anni, l'utilizzo di Facebook  per la gestione del Gruppo Chiuso riservato ai soli genitori e della Pagina ufficiale di questo Progetto ha drasticamente modificato le mie abitudini "digitali", portandomi a scegliere la via più comoda e veloce per condividere contenuti...

A conti fatti me ne dispiaccio (e non poco!) e sono qui con voi per riprendere a scrivere spunti di "pensiero e azione educante" tramite questo canale.

La mia professione di "educatrice-non-educatrice" prosegue a svolgersi in quel di Stezzano, presso il Centro per Bambini e Famiglie "Il Bosco Magico" (ex Spazio Gioco 0/3 anni) - Servizio Comunale in gestione alla Cooperativa Città del Sole con cui lavoro ed è proprio in questo luogo che, l'altra mattina, mi è stata posta una domanda certamente non nuova, ma sempre interessante per ciò che chiede di sapere e capire.

"Ma perchè portiamo tutti i giochi in magazzino al momento del riordino? Quando venivo qui con l'altra nipote (cioè qualche anno fa, N.d.R.) si riordinava ma i giochi rimanevano nella sala, non li portavamo via".

Gli scaffali del Magazzino dove riordiniamo i materiali di gioco del Gruppo Piccoli (0/18 mesi)

Gran bella domanda; mi sembra di leggerci dentro una legittima curiosità e, allo stesso tempo, quasi un velato rimprovero alla sottoscritta che "obbliga" grandi e piccoli a svuotare la sala delle attività e a portare ogni materiale di gioco a "dormire" in magazzino, in modo ordinato e pensato.

Diciamocelo: non è facile chiedere ai bambini di riordinare. Ancor meno facile è chieder loro di lasciare i giochi in un luogo dove non li si vede più fino "alla prossima volta". Le prime volte possono essere faticosissime, tra pianti, opposizioni, incertezze...

E anche io, in qualche momento, mi domando se devo cambiare idea in merito.

Ma poi succede sempre qualcosa che mi mostra nuovamente la bellezza e l'importanza di questa sfida educativa. E, nove volte su dieci, sono i bambini a mostrarmele.

Andiamo con ordine? Ecco di seguito 7 verità che riguardano il riordinare con i bambini.

1. Il riordino è la parte finale di ogni attività di gioco.
Ciò significa che riordinare non è un'opzione, bensì una necessità: pratica (per mantenere la vivibilità e la funzionalità degli spazi) e mentale (a tale proposito vi invito a leggere il post "Un posto per ogni cosa").

Strumento, Piatti, Musica 
2. Il riordino non è una punizione.
Quante volte mi è capitato di sentire dire ad un adulto "tanto dopo devi mettere tutto a posto!", oppure "e chi mette a posto questo disastro che hai combinato!?" o ancora "vedrai dopo quando ti tocca mettere tutto in ordine!".

Minacce, rimproveri, sarcasmo. Il tutto associato all'idea del riordino, come se riordinare fosse una punizione in cui si incorre quando non si ha la furbizia o l'intelligenza necessarie per evitarlo.

E' molto importante che gli adulti parlino del riordino con serenità, con parole e gesti di collaborazione, aiuto reciproco, gratitudine. 

Ogni volta che un bambino viene in magazzino a portare un giocattolo o un materiale (anche se fosse la piccola tessera di un puzzle), lo ringrazio e mi complimento per l'aiuto che sta dando. Cerco di farlo sentire apprezzato, capace, importante. Lo incoraggio a continuare.

Parola, Incoraggiare

Se noi detestiamo riordinare sarà difficile aiutare i bambini a partecipare con entusiasmo a questo momento!

3. Il riordino genera e consolida categorie mentali, promuove il pensiero logico e incrementa il vocabolario.
Riordinare significa riconoscere, distinguere, separare, raggruppare. Le categorie mentali che ognuno di noi possiede e che ci permettono - ad esempio - di mettere i pantaloni nell'armadio e le forchette nel portaposate del cassetto in cucina sono per noi adulti una ovvietà.

Per un bambino sono invece una conquista, una consapevolezza che si costruisce attraverso l'allenamento quotidiano, al quale il riordino dei giochi può contribuire in modo assolutamente decisivo.

Il riordino è anche occasione per mettere in pratica il "labeling", cioè l'etichettatura verbale che serve a "dare un nome a tutto": le parti di un puzzle si chiamano tessere, i pezzi del treno si chiamano vagoni e quello che sta davanti locomotiva (che si distingue dai vagoni perchè ha un fumaiolo!), i dinosauri di plastica hanno nomi difficili ma eccezionalmente belli come stegosauro, diplodoco, triceratopo... e così via.

Il numero di parole che un bambino conosce a 2 anni è direttamente collegato al suo futuro successo scolastico: lo sapevate?

Colorato, Prismatico, Cromatico

A prestissimo con la seconda parte di questo post: vi aspettano altre 4 questioni importantissime che riguardano il riordinare insieme ai bambini!

Maria Beatrice 

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