29 giugno 2013

Ma il cibo che cosa è?



Buongiorno a tutti, amici di Educazione Consapevole. 

Eccomi con un post breve, che scaturisce da una serata passata nello spazio gioco del residence che ci ospita per le vacanze. Uno spazio per bambini 0/6 anni, con la piscina di palline, le casette di plastica, le cucinette rosa e lilla, i tavolini, il mobile con i giocattoli, i libri, qualche album da colorare.

Il più canonico degli spazi gioco, frequentato da una frotta di pulcini di età assortita, specialmente quando il tempo fuori si fa inclemente.

Ed ecco che, durante una delle prime sessioni di gioco simbolico cui assisto, mi capitano sotto gli occhi i cibi finti della cucinetta giocattolo. Cibi... parole grosse! Più che cibi direi che si tratta di snack, aperitivi, dessert.
Una rappresentanza in piena regola di quello che si definisce junk food - cibo spazzatura. Alimenti poveri di valore nutritivo e ricchi di grassi e zuccheri; quel tipo di cibo che attira tanto e che crea dipendenza.

E allora mi fermo a pensare quale tipo di messaggio dis-educativo viene veicolato ai bimbi che giocano a cucinare il finto junk-food a disposizione: insaccati, dolciumi, bibite gassate, caramelle, patatine fritte. Una sola (sigh) fetta di pomodoro a rappresentare la verdura; la frutta è direttamente abolita.  
Ma questa robaccia che le mamme chiedono sorridendo di cucinare ai piccoli cuochi è davvero cibo? I bimbi impareranno a considerare cibo vero e appetibile una mela, l'uva, le zucchine, le carote...? 

Siamo ciò che mangiamo, anche. I nostri piccoli imparano da ogni esperienza, assorbono tutto ciò che vedono, ascoltano, provano. E se noi offriamo loro delle alternative, è da quelle che possono imparare. Anche.

E allora: chissà se oggi in spiaggia vedrò un bambino che sgranocchia un frutto, invece dei gelati confezionati, dei ghiaccioli ipercolorati, dei pacchetti di patatine e dei krapfen ripieni di crema al cacao (sì, quella crema lì, che non nomino neanche per non farle pubblicità). 

Io, intanto, metto nella borsa della spiaggia le solite pesche, un paio di albicocche e i grissini che spariscono in un lampo, perchè i bimbi dei vicini di ombrellone se li spazzolano in un istante. Dopo il krapfen al cioccolato, si intende.

Vi invito a leggere anche il post dal titolo "Dimmi cosa mangi e ti dirò... come diventerai" per approfondire la questione anche da altri punti di vista.

Un abbraccio marittimo a tutti!

Maria Beatrice 

Nessun commento: