30 aprile 2020

La bottiglia della felicità

Buongiorno a tutti, amici di Educazione Consapevole®.

Prosegue questa situazione di incertezza, fatica e smarrimento che ci costringe ad inventare nuovi modi di stare-nel-mondo e a trovare continuamente nuovi punti di equilibrio personale e familiare.

Desidero condividere con voi una strategia che da tanto tempo fa parte della mia quotidianità - anche se non in modo continuo e costante - e che ha il preciso obiettivo di aiutarmi a focalizzare l'attenzione su ciò che c'è di buono in ogni giornata.

Si tratta della bottiglia della felicità (anche se a me piace di più chiamarla "la bottiglia della gratitudine", che trovo sia qualcosa di più profondo, ricco e solido. Per i bambini, specialmente se sotto una certa età, è molto più comprensibile ed immediato il termine "felicità").



Di cosa si tratta? Ve lo spiego subito!


Ogni sera, al momento di andare a dormire, aiuto me stessa e i miei figli a cercare un motivo per cui essere grati ed essere felici, nascosto nella giornata che volge al termine.

La formula che utilizziamo è sempre la stessa, come un rito: "Oggi sono felice perchè..."; a turno completiamo la frase e scrivo ogni pensiero su un bigliettino, che piego e infilo dentro una bottiglia vuota, di vetro. 

Perchè di vetro? Perchè il vetro è pressochè eterno, è fragile ma protegge alla perfezione il suo contenuto, è trasparente e lascia passare la luce.

Tutte caratteristiche che mi sembra si sposino assai bene con i pensieri che raccogliamo.

Di sera in sera, la bottiglia si riempie sempre più, fino a quando diventa così piena che non si riesce più a metterci niente: una bottiglia traboccante di felicità!

A cosa serve tutto ciò? Vi dico a cosa serve a noi, a me; sarebbe bellissimo se commentaste e ci raccontaste cosa ne pensate voi e quali potenzialità vedete in questa proposta.

La bottiglia della felicità mi consente di:
- concentrarmi su quello che penso e su come mi sento alla fine di una giornata: mi fa cioè entrare in contatto con me stessa e con il mio mondo interiore;
- fare distinzione tra ciò che mi ha ferito, deluso o stancato e ciò che invece mi ha consolato, fatto gioire o rallegrato: permette alla mia mente di fare ordine e di dare senso alle esperienze;
- conoscere i pensieri e le emozioni delle persone che amo e di cui mi prendo cura, a volte scoprendo cose che non immaginavo o capendo qualcosa che mi era rimasto oscuro e non chiaro: entro così in contatto con il mondo degli altri che mi sono cari;
- condividere il mio cuore e farmi conoscere: si crea e si approfondisce la confidenza;
- allenare la mente a scovare il Bene in mezzo a tutto il resto: il cervello impara a funzionare in un certo modo e abbiamo la possibilità di allenarlo in buone direzioni!!
- accumulare pian piano un piccolo tesoro, utile nei momenti difficili: riaprire la bottiglia, rovesciare il suo contenuto e rileggere quel fiume di pensieri felici può aiutare. E tanto.
- fare memoria di quanto viviamo, impedendo al vortice quotidiano di inglobare e far scomparire la felicità.
- imparare a dare peso anche ai piccoli dettagli positivi: "c'è il sole", "la mamma ha cantato una canzone solo per me", "ho mangiato una buonissima piadina" e così via.

Smiley, Emoticon, Rabbia, Arrabbiato

Due pensieri conclusivi.

Preferisco il termine "gratitudine" a "felicità" perchè è più nelle mie corde. La gratitudine implica il pensiero a qualcos'altro o a qualcun'altro cui dire "grazie". E' un concetto di relazione, duale, che sento più vicino al mio modo di essere e di sentire.

Ci sono giornate talmente difficili e faticose che l'unica cosa che viene in mente da dire è "io oggi sono felice perchè è finita la giornata".
E va bene così, si tratta di un pensiero onesto e degno, meritevole di essere scritto ed inserito nella bottiglia come (e più) degli altri pensieri più ovvi e scontati.

Spero di aver offerto un'idea utile anche a voi e vi aspetto al prossimo post.
Nel frattempo, iniziate ad accumulare felicità (e gratitudine).

Un caro saluto, 
Maria Beatrice

Nessun commento: