14 agosto 2014

Educazione consapevole, il secondo passo è Comprendere

Il secondo passo per educare i bambini in modo consapevole è Comprendere.
La parola “comprendere” deriva dal latino, composto di [cum] con e [prehendere] prendere; significa contenere, capire. 
Ciò che conteniamo ci è dentro, ci appartiene, ci abita. Ciò che capiamo entra a pieno titolo a far parte del nostro patrimonio di mente e di cuore.
Quando incontriamo una nuova informazione sul nostro cammino di genitori, se il nostro interesse è risvegliato possono accadere due cose: la accogliamo oppure la respingiamo.



Vi siete mai chiesti cosa determina la scelta? Perchè ci sono novità alle quali apriamo le braccia e altre che rifiutiamo con decisione?

Ciò che ognuno di noi è nel momento presente, deriva dalla storia di vita precedente; le nostre esperienze, specialmente quelle dell’infanzia, ci hanno costruito e costituito e hanno formato il modo in cui il nostro cervello – e, quindi, la nostra mente – funziona.

Per cui, ogni nuova informazione che incontriamo, viene passata al vaglio e filtrata dal nostro modo di essere, dalle credenze, dalle abitudini, dai valori, dai dolori e dalle gioie di ieri e di oggi.
Ecco: proviamo a soffermarci sul nostro modo di essere e pensare e cerchiamo di capire come tutto ciò influisce sul nostro approccio alle novità.
Facciamo un esempio pratico: leggere un articolo che parla di sculacciate e punizioni può interessare (quasi) ogni genitore. Se l’articolo sostiene che una sculacciata non abbia mai ucciso nessuno e che le punizioni sono necessarie e educative, buona parte dei genitori si troverà d’accordo, perchè il senso comune è drammaticamente intriso di tali convinzioni e noi stessi, molto probabilmente, deriviamo da una storia educativa passata di questo tipo.
Una minoranza di genitori, invece, sarà del tutto contrario e finanche disgustato da questo articolo e magari commenterà argomentando posizioni del tutto diverse, probabilmente con cognizione di causa, citando studi e ricerche in merito e simili (genitori che hanno conosciuto e compreso queste informazioni in precedenza, nella loro storia recente o remota).
Perchè tanta differenza? E cosa accadrà in seguito? La nuova notizia sarà compresa da qualche altro genitore che, magari, fino a poco prima, la pensava esattamente come l’autore dell’articolo? Chi comprenderà? Chi accetterà di mettere in discussione la propria storia e di farsi “contenitore” per il nuovo vino?
Vino nuovo in otri vecchi?
Il prossimo passo per l’Educazione Consapevole è: Crescere. 
Ne parleremo a breve.

Un saluto e, in attesa di incontrarci nuovamente, cerchiamo di conoscere e proviamo a comprendere.
Maria Beatrice 

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