1 dicembre 2011

Metodo Estivill (“Fate la nanna”): cosa è bene sapere

Buongiorno a tutti!

In questi giorni “post inaugurazione” del blog, mi trovo a chiacchierare con amici e colleghi che lo visitano e molti mi dicono di aver letto i post che parlano di Estivill e e del suo metodo. È un argomento ultra gettonato, non c'è che dire.

Rispetto al “Metodo Estivill” vi invito a leggere questo articolo su “Il Bambino Naturale” . Lo trovo molto importante perchè chiarisce informazioni cruciali sulla posizione che diversi organi, enti ed associazioni scientifiche hanno pubblicamente preso nei confronti del metodo stesso. Non credo che Estivill avrebbe tutto questo “appeal” se in quarta di copertina di “Fate la nanna” ci fosse scritto tutto quello che leggerete! 

Leggete anche i commenti – ne ho scritto uno anche io – e vi farete un'idea rispetto alla confusione che esiste sul metodo, su come si possa/si debba applicare e sugli effetti anche discontinui che può avere. Mi riferisco al fatto che non è un metodo “per tutta la vita” ma solo un metodo “salvavita” nel qui-e-ora. Non garantisce sonni tranquilli e prolungati a tutti nel tempo, ma solo entro breve. Per cui: un trasloco, un cambiamento di vita, una malattia, anche solo il nasino chiuso, potrebbero far crollare il gigante dai piedi di argilla e si dovrà di nuovo scegliere come affrontare i risvegli notturni dei bimbi Estivillizzati. Ho incontrato mamme che hanno utilizzato Estivill con successo anche nel tempo, mamme con bimbi paciosi e dormiglioni di loro, intendiamoci..., così come ho incontrato mamme che ammettono di aver dovuto ripetere il metodo a più riprese perchè a un certo punto il loro bimbo aveva ricominciato a svegliarsi e le cose erano ancora più difficili della volta precedente (sarebbe utile chiedersi il perchè...).

Vi invito a guardare questo video in cui Bob Sears (uno dei figli di William Sears, entrambi pediatri), racconta del “Metodo Sears” per aiutare i bimbi a dormire anche nel loro lettino (come anche con i genitori, se ce n'è bisogno) “calmly, peacefully and stress-free”, vale a dire tranquillamente, serenamente e senza stress (per il bambino, ma anche per i genitori). Mi spiace che il video sia in inglese, ma i punti essenziali sono:
a. è possibile insegnare al proprio bambino che “a volte è ok dormire nel lettino”,
b. la chiave della buona riuscita del metodo sta nella rassicurazione e nella presenza del genitore,
c. si possono e si devono accarezzare, toccare, baciare i bambini
d. si può anche dormire insieme.



Nessun diktat, ma molto buon senso, molti sorrisi (tanti sbadigli, eh, non facciamoci sciocche illusioni!) e soprattutto molta intelligente e sana flessibilità. Inoltre, i tre “step” del metodo sono molto chiari:
1 - rule out medical issues, vale a dire escludere qualsiasi tipo di problema di origine organica (e vi sembra poco?)
2 – insegnare al bimbo a dormire da solo nel lettino (e NON ad addormentarsi da solo)
3 – aumentare il coinvolgimento del papà

Sears insiste sull'importanza di rituali della nanna intesi come modalità ripetibili e riconoscibili per accompagnare il bambino nel sonno. Anche Estivill insiste sui rituali ma, nel suo caso, i rituali rappresentano tutto ciò cui un bimbo si può appoggiare per rassicurarsi, insieme all'oggetto transizionale scelto.

In pochi giorni il bimbo del video dorme anche nel suo lettino, si addormenta più velocemente e, comunque, può essere anche portato in camera con mamma e papà.
Nel giro di un paio di settimane le cose migliorano ancora e tutti ne beneficiano. Nessun bambino ha pianto da solo (tantomeno ha vomitato o si è fatto addosso tutti i bisogni), nessun genitore ha dovuto farsi violenza per non accorrere al pianto del suo bambino. Ci vogliono più dei tre “magici” giorni di Estivill, i genitori sono impegnati molto ma soprattutto fisicamente e i loro livelli di stress non sono dovuti salire alle stelle. Ma, soprattutto, non c'è stata alcuna tabella da rispettare perchè i tempi sono dettati dal feedback che il bambino dà con i suoi comportamenti e le sue reazioni.

Cosa ne dite? Mi sembra che valga la pena pensarci.

Aspetto i vostri commenti!

Maria Beatrice :)

11 commenti:

francesca ha detto...

E cosa ne pensi del metodo easy di tracy hogg ...

Educazione Consapevole ha detto...

Bella domanda! Forse sarebbe utile recensire il libro (per chi non lo sapesse si tratta de "Il Linguaggio segreto dei neonati" di Tracy Hogg e Melinda Blau) e discuterne un po'...
Il metodo EASY... sulla carta è EASY, quando provi ad applicarlo di certo meno...
Ma GRAZIE per la domanda e per lo stimolo a rispondere. :)

francesca ha detto...

Oggi ho avuto il piacere di ascoltare Giorgia cozza giornalista e autrice di alcuni libri dellla collana del leone verde. Parlando di nanna dei piccoli citando un famoso pediatra di cui non ricordo il nome ci ricordava che se dovessimo passeggiare in un orfanotrofio durante la notte ci accorgeremmo del silenzio e della tranquillita'... voi penserete ma che bello come mai?. La risposta e' molto triste ... Questi bambini hanno imparato a rassegnarsi fin dalla tenera eta' e sapete perché? ... Perché nessuno ha mai risposto al loro pianto .... Come saranno questi bambini una volta adulti? Fatevi guidare dal vostro istinto materno, o come dice una mia cara amica" fatevi guidare dalla vostra pancia" il vostro piccolo e' stato dentro di voi per 9 mesi.. Chi lo conosce meglio di voi ... Estivill? ....

Educazione Consapevole ha detto...

Meravigliosa osservazione, quella dell'ignoto pediatra, riportata dalla brava e sensibile Giorgia Cozza...
Dovremmo proprio pensarci con attenzione!

Un altro "aneddoto" da brefotrofio. Renè Spitz, famoso psicoanalista del secolo scorso, raccontava di aver osservato come dei tanti bambini accolti nello stanzone di in un orfanotrofio da lui visitato, il piccolino "messo meno peggio" degli altri dormiva in un lettino adiacente l'ingresso. Spitz non sapeva spiegarsene il motivo sinchè si decise ad osservare ciò che accadeva di giorno e di notte in quello stanzone. Scoprì che il bimbo dormiente vicino alla porta aveva la fortunata sorte di essere l'unico ad essere preso in braccio ogni giorno dall'infermiera di turno, che lo teneva in braccio mentre faceva il giro per controllare (solo visivamente) gli altri bimbi. Insomma, quel bambino stava un pochino meglio degli altri perchè si nutriva di quella briciola di contatto corporeo, di quella virgola di relazione che poteva offrirgli un giretto quotidiano di pochi minuti tra le braccia di una pseudo-mamma.
Ogni volta che lo racconto mi fermo un istante a pensare... e poi mi viene subito voglia di accarezzare i miei bimbi...

Grazie Francesca per aver condiviso la tua esperienza di ieri, avrei voluto esserci anche io ma ero giustamente impegnata a gustarmi la recita scolastica di Natale del mio piccolo uomo!

... "Fatevi guidare dalla vostra pancia" e dal vostro istinto...

Maria Beatrice :)

alessandra bortolotti ha detto...

Grazie ;-)

Anonimo ha detto...

Diceva kundera nell'insostenibile leggerezza dell'essere che L'amore per una donna non si manifesta col desiderio di fare l'amore (desiderio applicabile a più persone anche senza tradimento) ma col desiderio di dormire insieme (desiderio che in genre si ha solo per la persona che si ama). Il desiderio di addormentarsi e risvegliarsi, il desiderio di stare abbracciati e essere "rassicurati":
Non si capisce perché questo dovrebbe valere per gli adulti e non per i bambini.
Paola Maffina

Educazione Consapevole ha detto...

Buongiorno Alessandra :)
Grazie a te per essere passata di qui. Mi fa molto piacere! ;)

Maria Beatrice :)

Anonimo ha detto...

io dico che la parola "metodo" non si addice mai a "bambino", perchè il bambino è un essere meraviglioso dotato di intelligenza, emozioni, sensibilità, affetto e, quando sono molto piccoli, di istinto naturale. Sopraffare tutte queste qualità con un "metodo" solo perchè non si ha voglia di alzarsi o di coccolare i bambini è e rimane innaturale. ricordiamoci che loro non vengono disturbati dai risvegli. siamo noi che ne soffriamo! ma chi vuole la bicicletta ...
buona nanna a tutti!
dalla mamma di alice, un'insonne che dorme felicemente nel lettone e di pietro un dormiglione che dorme felicemente nel lettino!

Anonimo ha detto...

Grazie. Grazie. Grazie. Queste parole sono molto importanti. Mattia, 22mesi domani dorme felicemente nel lettone. E ad esser felice non e'solo lui. Siamo felici e riposati in 3!!Ci son stati periodi in cui il contatto fisico non bastava, ma ora dorme tutta la notte e se si sveglia gli basta toccare me o il papa'. Meraviglioso.

Educazione Consapevole ha detto...

Ecco due mamme e le loro esperienze: grazie a voi per aver condiviso il vostro parere su questo argomento così difficile, delicato e universale!

La mamma di Alice e Pietro mi offre l'opportunità di chiarire ancor meglio qual'è il mio pensiero sul sonno condiviso.

La prima cosa che voglio mettere in evidenza è che io ho una posizione critica nei confronti di Estivill e del suo metodo e NON una posizione giudicante nei confronti delle mamme o dei papà che decidono di adottarlo.

Se c'è una cosa che ho imparato sia dalla mia esperienza personale sia dalle mamme incontrate per lavoro è che non tutto va bene per tutti.
Potrei dire che il maternage ad alto contatto è per tutti (nel senso che è il modo più istintivo e naturale di prendersi cura dei propri cuccioli e che quindi è biologicamente universale) ma oggi NON TUTTi sono (pronti, adatti, desiderosi, in grado di reggere ecc.) per il maternage ad alto contatto.
Sono felicissima per la mamma e il papà di Mattia che hanno trovato il modo di stare tutti bene con il co-sleeping e credo che il più felice di tutti sia proprio Mattia, ma non sempre si riesce...

Mi spingo ancor di più nel dettaglio: una mamma potrebbe optare per l'allattamento al seno, il massaggio e anche per un po' di fascia ma non sentirsi di optare per il sonno condiviso. Perchè ha un sistema nervoso che "salta" se manca il sonno? Perchè ha bisogno di conservare uno spazio di intimità con il proprio partner o per se stessa, pena il "perdersi" con ciò che ne consegue? Forse una o l'altra o tutte queste cose...
Può succedere,sapete? E questo, SE e dico SE la mamma in questione è ben informata e sa quale prezzo può comportare la sua scelta, non la rende una mamma cattiva, sbagliata o meno mamma di altre. Ha fatto la sua scelta in modo consapevole e responsabile? Bene, ha diritto al mio rispetto anche se io ho fatto una scelta diversa.

Il mio intento è quello di fornire informazioni e chiarire cosa si sa davvero e cosa no su certi metodi - in questo caso per far dormire i bambini - in modo che poi, ognuno, possa scegliere senza nascondersi dietro il "non sapevo, non mi avevano detto " ecc. Inoltre si tratta di fare anche un altro tipo di contro-informazione, per smontare castelli di carta costruiti su errori, pregiudizi, mancate conoscenze e trasmissioni intergenerazionali disfunzionali.

In pratica: dico che il metodo Estivill ha un buon elenco di intelligenti e informati detrattori che non è giusto ignorare, così come affermo che non vi è alcuna ricerca che dimostri che il co-sleeping faccia male ai bambini (che li vizia, che poi non escono più dal lettone o dalla camera dei genitori, che crescono "mammoni" ecc.).

Da qui in poi, libertà e responsabilità per tutti!

Spero di essere riuscita a a chiarire di più la mia posizione e vi ringrazio per aver permesso questi pensieri.

Maria Beatrice :)

Educazione Consapevole ha detto...

Mi scuso infinitamente con Paola che aveva commentato il 23 Dicembre: ho visto la segnalazione del commento da moderare solo pochi minuti fa (non mi è arrivata notifica via mail... mah!). Bella citazione e di spessore. Fa pensare.
Grazie Paola, per averci ricordato che i bambini ci somigliano in quanto persone esattamente come qualsiasi altro essere umano.
Un caro saluto!
Maria Beatrice :)