21 novembre 2011

Chi sono

Sto imitando i gamberi... vado a ritroso e scrivo ora quello che classicamente è il primo post di ogni Blog. Non c'è che dire, sono un tipo originale... 

Il brevissimo profilo che compare già è la sintesi delle info professionalmente rilevanti: nome e cognome, qualifiche professionali, titoli di studio... Un elenco di parole dietro e dentro le quali è racchiusa l'intera storia di vita professionale che fin qui mi è appartenuta.

Quello che non compare è invece ciò che è più importante, come spesso accade agli aspetti cruciali dell'esistenza, che amano restare nascosti a tutela della loro preziosità.

Non compaiono i miei bambini nè mio marito. Avere intrapreso la "folle" impresa di costruire una famiglia ha rappresentato una svolta nel mio modo di affrontare la vita e con essa tutto ciò che riguarda il mondo dell'educazione e della genitorialità. Nonostante possa riconoscere la fortuna di aver incontrato molti che mi sono stati maestri, la vera Maestra è proprio la mia famiglia!

Una vera palestra di vita quotidiana, all'interno della quale misurare la veridicità di quanto mi è stato insegnato e i margini di revisione e modifica di quanto dichiaro di credere come giusto, umanamente e professionalmente. Il luogo dove mi tutto mi mette alla prova.

Perchè in effetti essere genitore fa una bella differenza... MI ricorderò sempre di una mamma che mi chiese, prima dell'inizio di una serata di incontro con genitori di bambini da 0 a 3 anni, "... e la nostra psicologa ha figli?", come a dirmi "voglio sapere se sai di cosa parli, se sai cosa vuol dire non dormire la notte, affrontare le fatiche di partorire, allattare, cercare di capire perchè il tuo bambino piange e sei a casa da sola e nessuno ti da una mano, se sai cosa vuol dire affrontare i NO di un bambino, le sue resistenze, i suoi 'capricci', se ti sei mai trovata nella condizione di sentire che le mani stanno per mollare un ceffone e sei al bivio tra trattenerlo o lasciarelo uscire. Se sai cosa significa prendersi cura di un figlio, insomma".
Una domanda coraggiosa, onesta, che sono felice di aver ricevuto, perchè rispondendo che sì, ero mamma anche io, tutto ciò che ho poi raccontato in seguito sapeva di vero. Semplicemente perchè lo era. 

Ecco chi sono, una mamma che cerca di incarnare con grande fatica ma ancor più grande motivazione l'ideale di genitore che si è posta come obiettivo da raggiungere. Una mamma che può contare su tanti anni spesi a studiare e ad approfondire in prima persona i grandi temi dell'educazione e della psicologia infantile, un percorso che non avrà mai termine. Una mamma che cerca di fare del suo essere psicologa e tutto il resto un elemento di ancor più grande responsabilità nell'agire di tutti i giorni, a casa sua così come in tutti gli altri luoghi.

Questa sono io. 
Così, almeno, mi sono un po' presentata!

Se vi va di proseguire nel Blog, vi auguro buona navigazione e buona lettura!

Maria Beatrice

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ogni giorno quando penso che mamma sarò ... Mi piacerebbe essere come te Beatrice! coerente fino in fondo, consapevole equindiresponsabile. Se ci fossero piu' madri come te i bambini non morderebbero, non sarebbero perennemente arrabbiatii e aggressivi... Ma questo e' solo un sogno di una educatrice .

Educazione Consapevole ha detto...

Beh, innanzitutto grazie per aver scritto e grazie per ciò che hai scritto, anche se in piena sincerità non penso di poter rappresentare un modello per nessuno... Sono ben altri i modelli cui guardare!! Diciamo che rappresento degnamente un convinto tentativo, ecco, questo di sicuro sì.

Per quel che riguarda i bimbi che mordono, i bimbi aggressivi... la mia esperienza mi porta a pensare che spesso dietro questi comportamenti ci siano dei bisogni inascoltati nei bambini; a volte invece si tratta di fasi-periodi dello sviluppo in cui tutto si concentra intorno all'oralità, sia i vissuti di piacere e consolazione sia di rabbia e frustrazione.

Ogni situazione è diversa dalle altre e merita un approfondimento ad hoc ma di certo se i piccolissimi potessero contare su un esordio di vita sicuro e benevolo ci sarebbero molti meno bambini rabbiosi e molti meno segni di morsicature in giro.

Il sogno di una educatrice, come lo definisci tu, è il diritto di ogni essere umano e ognuno di noi può fare qualcosa per realizzarlo.

Grazie ancora per il tuo contributo,

Maria Beatrice